Diario di una folle impresa




Questa è la storia 
del viaggio di tre pazzi
che un giorno decisero di partir 
per una folle impresa:

tenda, zaino e poc'altro 
per andare in bicicletta 
fino in Toscana.

Questo è il racconto 
dell'avventura di tre ragazzi
allo sbaraglio per l'Italia 
nel pieno dell'estate.

Sterrati di campagna 
cocenti dell'afa di agosto,
strade infinite
su e giù per le colline ormai
gialle di grano maturo
dell'Emilia e della Toscana.

Ma in qualunque impresa
che meriti d'esser raccontata,
l'eroe deve affrontare le sue fatiche:

sole bruciante negli occhi,
petti sudati e schiene appiccicose,
vestiti inzuppati dal temporale, 
gambe stremate, pance affamate,
salite ripidissime senza un arrivo,
imprevisti, disastri, rischi e pericoli.

E dopo tutto questo
concedete a questi tre poveracci
una cena su'n fuoco scoppiettante,
una chitarra e un canto
all'arancio sole che cala,
una sera stellata o 
una notte di luna piena,

e magari...
infine...
una meritata vacanza al mare!



Sinceramente mi sono rotto di fare queste pagine-pergamena che son tanto fighe e fan senso antico/viaggiatore/esploratore, ma sono lunghissime da fare, e poi dato che forse una persona al mondo (forse il mio vicino di casa) starà guardando questo blog, ora ho deciso di scrivere come cavolo ne ho voglia.

Comunque sì, il "signore del Po'" aveva proprio ragione! e se dobbiam farci da soli un auto commento... insomma la provvidenza è un pochino dalla nostra parte... Nella sfiga più nera, la fortuna più dorata.
E così è stato! Il signore ci aiuta e ripara la bici del Corra e in men che non si dica! E non vuole nulla! Con un ritardo di 40 minuti sulla tabella di marcia (ma quale tabella di marcia?) ripartiamo sulla nostra via: attraversiamo il ponte del Po' e... SIAMO IN EMILIA ROMAGNA!!!
 Pedaliamo per le sconfinate pianure emiliane, dove raccogliamo anche qualche frutto dei campi, per la nostra sopravvivenza: qualche pomodoro, delle pannocchie, qualche fico, delle pesche, due zucchine, un melone, due peperoni e delle melanzane (e non vado oltre con l'elenco, altrimenti ci scambian per dei ladri...).
 Poi finalmente scoccan le 12: è ora di pranzo! Ci fermiamo in un campo dell'isola Giarola, sotto un albero ombroso. Banchettiamo, incidiamo i nostri nomi sugli alberi e finalmente riposiamo.

 Sveglia alle ore 2. Sbaracchiamo baracca e burattini. Si riparte. Nel pomeriggio il viaggio è tranquillo, tranne per il Corra che comincia ad essere un po' stanco.

 La sorte vuole che nel punto in cui ci fermiamo per fare riposare i nostri culi esausti vi è una montagna di sassi? Terra? Cacca? Alieni?
Ma noo! son barbabietole da zucchero! E son buonissime! Stranamente ne prendiamo un po'. Alle 16,30 arriviamo a Fidenza e... troviam, con grande felicità di tutti e tre, la prima indicazione per la VIA FRANCIGENA!
La seguiamo, usciamo dal paese e ci accampiamo in un campo, vicino ad una cascina che ha una pompetta d'acqua! La usiamo per cucinare una cenetta a base di risotto alla parmigiana con cubetti di pomodoro, zucchine e melanzane alla griglia.

Luke, ancora affamato fa un pensierino ad una mantide religiosa appena raccolta, ma il Corra gliela sconsiglia, abbiamo ancora cibo. Dave gli dice che se vuole lo può fare, ma gli ricorda che san di pus (almeno così dice Bear Grylls). A Luca viene un' idea: va al fiumiciattolo lì vicino dove ci sono molti pesci, ma torna presto arrabbiatissimo: si è staccato l'amo, l'ha perso e non ne ha preso uno di ricambio! Dopo un tentativo fallito di acchiappare un fagiano con una fionda nel campo lì vicino, laviamo le gavette e strimpelliamo un po' davanti al fuoco, dove si può ammirare un tramonto unico. Il sole se ne scende pian piano in quest'allegra serata dopo un lungo viaggio nel cielo, e se ne va serenamente a dormire, come faremo noi tra poco.


Il Corra si è addormentato. Comincia a far buio. Luca e Davide, spinti da una fame animalesca si divorano del pane tostato e delle pannocchie alla brace (i mitici fu-fuch). Spunta una luna luminosssima rossa-arancio. Il Bette vede una stella cadente ed esprime il desiderio di andare a dormire. :)
Giorno 2- Lun 15 Agosto
D'ora in poi scrivero' solo le parti più divertenti ed interessanti
"...Facciam colazione con barbabietole da zucchero e pesche, ci vestiamo, smontiamo, ci riforniamo d'acqua e ripartiamo veso sud. (Il Bette ha una bogna enorme sull'occhio!!! Lo ha punto qualche strana bestia!). La via francigena ci mostra però i suoi lati peggiori: le salite!
Viste le svariate tonnellate di bagagli a noi appresso (da ricordare canna da pesca, chitarra e coperta di lana pesantissima), decidiamo di affrontare le dolci colline del parmense a piedi. 
Si alternano campi arati, palle di fieno, lunghissimi e soleggiati sterrati e boschetti freschi e ombrosi. Il Corra è stanchissimo e rimane spesso in fondo, finchè una salita ripidissima vicina ad un castello abbandonato lo blocca del tutto. Prende una decisione: Tornerà da solo a Fidenza, dove prenderà il treno per Carrara. Ci aspetterà poi a Sarzana. Tutti son dispiaciuti ma dopo una pacca in spalla ci salutiamo e il viaggio riprende. Zucchi e Bettera continuano tra salite ripidissime e discese infinite. Conoscono anche Manuel, uno spagnolo di Salamanca, che sta facendo a piedi tutta la via francigena! E' partito da Londra e arriverà a Roma. Ci dà molte informazioni utili sugli ostelli...
 pranzo ci accampiamo sotto un albero di fichi buonissimi. Dopo un riposino ripartiremo alle 2. Prima di ripartire chi incontriamo? Zio Manuel! Glielo si leggeva in faccia che era stremato. Infatti l'abbiamo invitato al nostro piccolo accampamento e dopo avergli offerto un frutto a cui pero' era allergico, si è fermato una ventina di minuti a raccontarci dei suoi viaggi:Da roma a Santiago a piedi, tutto il Portogallo, indovinate? A piedi! E' un pazzo! Come noi daltronde! Dopo una bella chiacchierata è ora di ripartire, sbaracchiam tutto, salutiamo il nostro amico spagnolo, e di nuovo col culo in sella... 
... e così giungiamo in centro a Felegara, nel bel mezzo degli appennini tosco-emiliani, ed ad una rotonda ci troviamo la via francigena che scende lungo il fiume Taro. siccome son due giorni che non ci laviamo e dato caldo e fatica, siamo sudati e appiccicosi, ci viene la brillante idea di rinfrescarci al fiume. ma le cose non son così semplici. Dopo esser passati sotto l'autostrada ci si presenta un bivio. Scegliamo a caso ma dopo poco finiam in mezzo ai campi, sperduti nel nulla. Parolacce a non finire da parte del Bette (Luca Bettera). Torniamo indietro e cerchiamo indicazioni per la via francigena ma nulla, nulla e poi nulla, solo campi e alberi, nessuno di quei bei cartelli che ci avevano indicato la via. Le imprecazioni si moltiplicano in modo esponenziale, fino a che ci rassegnamo e iniziamo a tornare verso il paese, ma... dopo 200m ci ritorna sotto il naso una puzza. Annusiamo le nostre ascelle e decidiamo: non possiamo non lavarci. Così facciam dietro front e imbocchiam la prima strada a caso. Per grazia di Dio è quella giusta e ci ritroviamo in un boschetto a fianco del fiume. (...) Una spiaggia favolosa di sabbia e sassi, sotto alberi ombrosi e vicino all'acqua! Limpida e fresca! Anche se è molto molto bassa, riusciamo a farci un meritatissimo bagno. E per lavare i nostri vestiti che non profumano più di noi! (...) Decidiamo così di decicare la giornata a rilassarci, in vista di un viaggio che sarà ancora lungo e a definire la strada dei prossimi giorni. (...) Questa cenetta saziante si conclude con un tramonto fantastico. Mentre il sole cala laviamo le gavette e le posate al fiume, riordiniam le cose e sistemiam l'accampamento per la notte. Come ormai di consueto non puo' mancare il fu fuch arrosto accompagnato da una strimpellata del Bette. E mentre le ultime fiamme si addormentano, il canto dei grilli sembra accompagnare la luna verso il cielo, sempre più vicina a quelle luminose stelle che in questa nostra avventura ci faranno da tetto... Le nostre palpebre cominciano a chiudersi, il fresco vento comincia a sentirsi sulla nostra pelle e il buio si distende su questa valle come un velo nero che tutto copre. Domani ci aspetta un percorso molto difficile, quindi buenas noche!"

Ma quella non sarà una nottata divertente...

LAVORI IN CORSO...

Nessun commento:

Posta un commento